<dc:title> Il mostruosissimo mostro. Di Giovanni de' Rinaldi, diviso in due Trattati, nel primo de' quali si ragiona del significato de' colori, nel secondo si tratta dell'herbe, et fiori - Versione critica </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giovanni Rinaldi</dc:creator><dc:date>1584</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:De' Rinaldi - Il mostruosissimo mostro, 1584.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Il_mostruosissimo_mostro_-_Versione_critica/Del_significato_dei_colori._Trattato_primo&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20190115113609</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Il_mostruosissimo_mostro_-_Versione_critica/Del_significato_dei_colori._Trattato_primo&oldid=-20190115113609
Il mostruosissimo mostro. Di Giovanni de' Rinaldi, diviso in due Trattati, nel primo de' quali si ragiona del significato de' colori, nel secondo si tratta dell'herbe, et fiori - Versione critica - Del significato dei colori. Trattato primo Giovanni RinaldiDe' Rinaldi - Il mostruosissimo mostro, 1584.djvu
R A tutte l'altre maniere ritrovate dall'argutia dell'ingegno humano, per isprimere i concetti, et le passioni dell'animo, giudico sia stata nobilissima l'inventione delle colorate divise, et imprese, imperoche leggiadramente con quelle si può far palese l'intrinseco, et far conoscere alle amate donne in quale stato, per amarle, si ritrovi. Io adunque ne dirò quanto comporterà la mia debile forza, cominciando dal colore verde.
Fà di spene, e letitia il V E R D E mostra.
Q
Uanta speranza, et allegrezza apporti à mortali il verdeggiare delle novelle frondi, herbe et fiori nel dolce tempo della primavera, è manifesto ad ogni uno, Imperoche, essendosi partito da noi l'horrido, et canuto verno, il quale haveva (con il fremere de' gelati venti, che partoriscono ghiacci, et nevi.) fatto nascondere ogni cosa alla terra, tornando le pioggie aride, et meste, spogliando gli arbori delle loro
frondi, quella tornando di nuovo, sgombra i ghiacci, et le nevi, rasserena l'aere, et veste rinverdisce, et allegra il tutto, cangiando aspetto alla terra, rivestendola di verde herbette, et spargendola di vaghi, et odorati fiori, porgendo speranza à' mortali di raccogliere le desiate biade, della quale allegrezza di primavera leggiadramente parlò, il Sannazaro nella prima egloga dell'Arcadia, et il Petrarca nel sonetto.
Zefirotorna, e'l bel tempo rimena, E i fiori, e l'herbe, sua dolce famiglia, E garrir progne, e pianger Filomena, E primavera candida, e vermiglia, Ridonoi prati, e'l ciel si rasserena. Giove s'allegra di mirar sua figlia, L'aria, l'acqua, la terra è d'amor piena, Ogni animal d'amar si racconsiglia.
Ne solo adorna; infiora, allegra, et rinverdisce di vaghe herbette i pratti, le selve, le valli, i colli, et i monti, ma ancora vivifica ogni cosa creata. in questa felice, et verdeggiante stagione Amore insieme con la vaga Venere ripiglia l'arco, et gli aurati strali, et trà fiori tendendo al varco, di noi trionfa, et gode, la lieta copia in compagnia di Zefiro, et Flora và spargendo il suo pieno, et ricco corno; onde il tutto è pieno d'allegrezza. d'Amore parlano l'onde, i pesci, l'herbe, et venti; gli augelli s'odono l'un con l'altro mormorare d'Amore, et finalmente tutti li spiriti di lui ragionano, et cantano, come maravigliosamente mostra il Giraldi nelle sue Fiamme, in quella canzone.