Le rivelazioni impunitarie di Costanza Vaccari-Diotallevi/Documenti/XXIV

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XXIV. — Rivelo in forma legale sugli impiegati traditori

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XXIV.

Rivelo in forma legale sugli impiegati traditori.

Addì 14 luglio 1862.1

Ritengo necessario che con più riserva ed in fogli separati siano assunte altre manifestazioni che io per la [p. 164 modifica]verità son pronta fare, siccome promisi nel mio interrogatorio, che sostenni dopo ammessa alla impunità, diretto ad ottenere una spiegazione sommaria delle cose articolate. Quindi dirò a V. S. che mali maggiori esistono di quelli scritti nel mio Rivelo sul personale settario, ossia Partito piemontese, mentre nulla si è lasciato intentato perchè questo Partito cresca a dismisura onde ottenere l’intento. Han messe le mani da per tutto, e fra le cose più importanti stava quella di guastare la testa a tutti i giovani studenti per formarsi un personale che potesse imporre con una influenza senza pari. Rese così affiliate alla setta le persone che dovevan essere un giorno all’esercizio di alte posizioni sociali, n’è derivato un influentismo, una dissoluzione, un mal’essere da figurare irreparabile. Nè qui solo ha estesa la sua dominazione; anche sugli impiegati, e si è accostato a toccare le vesti di personaggi distinti in alto grado.

Sono io adunque disposta a manifestare il tutto senza alcun ritegno, ma non vorrei poi che questa mia sincera manifestazione dovesse ricadere con acerbe vendette sopra di me. Io, adempio al mio dovere, e sta poi alla superiorità di garantirmi, di adoperare queste notizie a quell’uso che crederà di ragione, ma con quella prudenza che necessariamente è dovuta in cose di tanto rilievo.

E qui prima di venire al dettaglio personale, converrà pure premettere che ogni individuo del. Partito piemontese il quale cuopra un posto io qualunque dicastero pontificio, è tenuto di riferir minutamente ciò che il governo ordina, così tutto quello che si dice dai respettivi superiori e colleghi, e mandare anche copie di scritti che possono riguardare gli interessi del Partito ec. Gl’impiegati di polizia sono tenuti avvisare se viene dato alcun ordine di arresto,; se vi sono denuncie od accuse contro persone del Partito, e così manifestare i denunciatori, e gli andamenti d’ufficio. Quelli addetti ai passaporti devono ragguagliare sugli arrivi e partenze, sui luoghi di provenienza e di direzione, concorrere a Servire la sorveglianza che.tiene la setta. Vi [p. 165 modifica]sono poi degli impiegati pontificii che il Partito già stipendia, senza però che io possa precisare le rispettive somme, e ve ne sono altri che per servigi resi o commendatizie, avute sono stati assicurati di esser mantenuti ai loro posti alla variazioae di governo.

Ciò premesso passo al dettaglio nominativo.

Il cavaliere commendatore Fausti è l’autorità primaria settaria sopra i professori e giovani della Sapienza, degli Ospedali, e degli impiegati traditori coadiuvato dal cav. Luigi Zampieri. Il commendatore Fausti ha la giurisdizione di un caposezione, è della linea di Pietro Deangelis. Zampieri ha quella di capo-squadra in prima, ma con una dignità tanto superiore agli altri capi-squadra indicati nel mio rivelo, mentre qui si tratta di tutte persone colte, e di molte che godono grande estimazione sociale.


Università romana della sapienza.


Maggiorani prof. Carlo, capo squadra di quei giovani della Sapienza che sorto addetti al Partito, con incarico di procurarsi la simpatia degli altri, e trarli allo stesso intendimento.

Ratti prof. Francesco, come sopra.
Falcioni prof. Giuseppe, id. id.2
Baccelli cav. Antonio Maria, id. id.

È stata tale e tanta la conseguenza delle istruzioni dei suddetti che l’Università ba dovuto ricordare persone le più pessime le quali hanno infettato gli ospedali, e che tuttora servono questi allievi al massacro di quelli infelici che per miseria sono costretti andare in quelli a curarsi. Perfino era ordine della setta di fare ogni sforzo perchè perissero tutti quelli che avean nome di reazionari napoletani, i quali fossero andati negli ospedali a curarsi, e così tutti quelli che si recavano allo spedale malati, e che fossero però fuggiti dalle leve dell’intruso governo. Non solo ne hanno [p. 166 modifica]fatto una strage, ma hanno avuto cuore di giungere all’eccesso di ferire con armi da fuoco e da punta i cadaveri stessi, inveendo così contro gli estinti. E sarò per nominarne non pochi, cioè quelli che per tali conosco, facendo vedere che la corruzione è giunta anche negli inservienti degli ospedali.

Consulta di Stato per le finanze.

Angelini Francesco di Rieti, che ha per moglie Paolina Giustiniani. È della linea Deangelis, ha di tratto in tratto una regalia, ed è assicurato nel suo impiego.

Consiglio di Stato.

Carocci avv. Tommaso, appartiene al partito ed è stipendiato.

Dedominicis Tosti avv. Giovanni Battista, è ugualmente stipendiato ed assicurato.

Puresi Alessandro, scrittore stipendiato.

Segreteria del ministero dell’interno.

Zampieri cav. Luigi, stipendiato.
Neri Giulio, pure stipendiato.
Fidanza Giuseppe, pure stipendiato.
Napoleoni Luigi, come sopra.
Navona cav. Filippo, come sopra.

Controlleria.

Penati . . . . . . , capo del controllo che abita al palazzo della Scimia a Sant’Antonino de’ Portoghesi al secondo piano, e che ha l’ufficio alla piazza di Monte Citorio N. 427 primo piano. È della linea di Pietro De Angelis della Manziana, gd è semplicemente assicurato.


Bollo e Registro

Compagnoni ... . . ., capo del bollo e registro. È egualmente della linea De Angelis, ed è assicurato.
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Presidenza degù archivi.

Valentini Pietro, segretario, stipendiato.

Direzione generale di polizia.

Cantelli, del quale io non so il nome, però posso accertare V. S. che mostra uno zelo ardentissimo in favore del Partito piemontese.

Ricci Alessandro, notato e non stipendiato.
Severi cav. Gio. Battista.
Roselli Nicola, stipendiato.
De Rossi Luigi, stipendiato.
. . . . . De Magistris, assicurato.

Carcani Augusto. È della linea di Pietro De Angelis è stretto al medesimo. Non ha però voluto mai compensi nè soldo: cerca di avere un forte posto a Torino.

Campa Giuseppe.
Ricciolti Domenico, stipendiato.
Valentini ispettore in Monte Citorio stipendiato ed assicurato.

Due altri impiegati di Polizia soffrono eccezione: l’uno si è Marchetti cav. Gaetano, il quale avendo una verbosità non comune è molto facile a farsi trarre di bocca ciò che può sapere sulle cose di Governo, in specie se è circuito con elogi. So che è persona del Partito e lo accostano per trargli di bocca quanto possono.
L’altro è:
Palmerini Leopoldo, il qualo gode opinione presso il Partito, e credo non dover occultare questa cosa, perchè il governo possa procedere a migliori verifiche.

Presidenze Regionarie.

Sampieri cavalier Paolo, Presidente del Rione Ponte, che ha l’ufficio al vicolo del Consolato; sta esso in piena corrispondenza con Venanzi; narrava al medesimo tutte le cose di polizia e salvava le [p. 168 modifica]persone che cercava la giustizia in linea politica, e per qual siasi altro delitto, purchè però vi avesse il suo interesse. Ha inoltre una mensualità.

Catalucci Luigi, Sotto-Presidente di Campitelli e Sant’Angelo.
Ercole Luigi, Ispettore di detta Presidente.
Cerbelli Vitale, Ispettore a S. Eustacchio e Parione.

Randanini Luigi. Sotto Presidente del Rione Regola; e si è mostrato molto ligio al Partito, il di lui Ispettore Angelo Bersanti.
Desantis Eugenio, Ispettore della Presidenza Colonna, stipendiato.
Lepri marchese Luigi, Presidente del Rione Monti, stipendiato.
Capranica avv. march. Pio, Presidente del Rione Trevi e Pigna, ed il di lui padre, sono quelli che riferiscono al Partito gli andamenti della Corte di Napoli, presso la quale, sotto simulato attaccamento, viene quest’ultimo dal re accolto.

Officiali alle Porte

Scatena Giovanni, stipendiato.
Belli Tito, id.
Gìancaleoni Luigi, id.
Venturini Pietro, id.

Direzione generale del dedito pubblico.

Neri Antonio: appartiene alla setta fin dal 1849, non solo ha aderito al Partito piemontese ma n’è assicurato e stipendiato. Ha esso relazione non già col Venanzi ma con Del Frate . .. il quale è in relazione con Sterbini già Triumviro repubblicano: qual Del Frate nella ripristinazione del Governo pontificio fu carceralo, ed il Neri fu quello che ne lo liberò. — Maritatasi la sorella di detto Del Frate e Randanini . . . . . bottegante prenditore dei lotti in via de’ Pastini: fu questo uno dei primi ad aprire l’ufficio di cambia valute, mandandolo a suo nome; peraltro il Neri ne [p. 169 modifica]somministrava il denaro dando solo ad esso un tanto per cento.

Piergentili Antonio, stipendiato.
Neri Eugenio, id.
Pellegrini Pacifico, id.
Canali Enrico, semplicemente addetto.

Direzione generale delle dogane.

Sterbini Stanislao, che è capo pure di tutto il servizio delle porte e che ha un’alta qualifica nella zecca pontificia, non che altre qualifiche ec. riferiva esso totto al Venanzi, faceva; con questo ogni intrigo; Ha inoltre una mensualità ed è assicurato.
Santarelli Giorgio, Governatore della Dogana pontificia, e che abita nella stessa Dogana in piazza di Pietra, è uno dei soci solventi del Partito piemontese dei quali ho parlato nel mio rivelo 0; non ha perciò alcuna ricompensa dal partito, che anzi come ho detto contribuisce. È esso in relazione col De Angelis sunnominato, ed è assicurato.

Faberi Angelo, stipendiato ed assicurato.
Frezza Cesare, assicurato.
Fortuna Luigi, assicurato e stipendiato.
Del Pinto Giuseppe, id.

Appolloni Cesare, di cui pure ho fatto parola nel mio rivelo, chè non solo è stipendiato, ma è un agente del Comitato Nazionale Romano. Capo squadra del partito, e quello a cui venivano dirette corrispondenze e fogli inibiti colla barchetta.

Tassa di esercizio.

Morini Francesco, e Mengarini Gregorio, appartengono ambedue al Partito, e conosco l’intera trafila di essi, poichè corrispondono con Domenico Catufi; Domenico Catufi con Achille Ansiglioni; Achille Ansiglioni con Giovanni Venanzi.

Direzione de' lotti pontifici.

Croce, Pietro.

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Stamperia camerale.

Gioazzini Giuseppe
Ramoni Romano.
Pizzicheria Annibale
Donati Raimondo.
Bettelli Antonio.
Mengarini Paolo.
Pugnaloni Crisante.

Ufficio postale.

Pezzi.... impiegato stipendiato.
Sambucetti Vito, come, sopra.

Conduttore delle diligenze pontificie.

Gorini
Nardoni figlio

Giovannini ........ soprannominato Spizzichino, che abita in propria casa al Borgo Sant’Anna, ove tiene negozio di vetture. Ha esso nel Partito la qualifica di Capo squadra in prima sotto Giacchino Scarinci, ed appartiene quindi alla linea Venanzi.

Sacro monte di pietà.

Santini Giuseppe.
Brigardi. . . . . . . . in via del Polverone.

Ministero delle armi.

Mazio Commendatore Luigi.3 Entrò nel Partito poco dopo che l’Eminentissimo signor Cardinale Antonelli cedette la qualifica di capo del Ministero a Monsignor De Merode, disgustato il Mazio che [p. 171 modifica]non venisse promosso esso alla qualifica, di pro-Ministro come pretendeva. Durante li scontri dei; papalini colle truppe italiane ha dati molti ragguagli al Partito ed interessantissimi, e ne ha ricevuto, dei compensi in danaro, ciò che è venuto facendo in più circostanze. Il Comitato Nazionale Romano spedi a Torino una lettera di tutto pugno del Mazio durante la battuta di Ancona, colla quale, avvertiva che probabilmente il pro-Ministro Monsignor De Merode si sarebbe portato al campo colla divisa di officiale dei Zuavi. Da lui sono venuti i ragguagli al Comitato dei vari alterchi fra il lodato Monsignor Ministro ed il signor Generale De Goyon comprensivamente a quello dello schiaffo applicato moralmente, ciò che fu riportato da vari fogli italiani, ed ogni volta che questi fogli hanno portati pettegolezzi a carico del pro Ministro delle armi le notizie sono sempre derivate da Mazio.

Guerra ... .. . assicurato, ma non ha stipendio.
Zappi Generale..... semplicemente, assicurato, non gode stipendio.
Eligi....... Maggiore, di Gendarmeria.
Ratti.. che fu posto istruttore dei zuavi al loro impianto, assicurato.
Troiani Filippo, stipendiato addetto a spioneggiare.
Taddei Annibaie, stipendiato ed addetto a spioneggiare.

Lanzoni Agostino, nipote dell’altro Lanzoni chirurgo, di cui appresso, stipendiato ed addetto pure a spumeggiare nella sua posizione di Maresciallo al burò de’ giandarmi.

Gioazzini Antonio, assicurato ed addetto, egualmente a spioneggiare.
Invernizzi Gaetano, stipendiato mensilmente per spioneggiare.
Allegrini Florido, assicurato.
Rivalta Fortunato, id.

Agostini Paolo, fu quello, che diede da pianta del personale delle truppe pontificie sul principio della [p. 172 modifica]battuta di Ancona, ed ebbe un compenso di scudi cinquanta.
Monari Gioacchino, intendente sul militare; per un servizio reso al Comitato, quale non so specificare, ebbe un compenso di scudi venti. Non ebbe poi a combinarsi col Partito per scudi venti di differenza sul soldo che esigeva.
Ferri Cesare, sopraintendente al Ministero delle armi, è assicurato ed in relazione col Deangelis: non ha poi soldo perchè non l’ha voluto. Nel viaggio che fece al campo di La Moriciere con forte somma doveva disertare per ordine del Partito insieme al Borghi che condusse con lui, e del quale parlerò in seguito; ma non riuscì per circostanze impreviste. Fu questa cosa trattata da Luigi Gulmanelli emigrato. Tale diserzione gli fu impedita per essersi casualmente accompagnato con esso nella prossimità del punto dove doveva disertare un Ufficiale superiore pontificio.
Borghi Domenico di Sant’Angelo in Vado, già capo di ufficio della gendarmeria in Macerata nella qualifica di Brigadiere, assicurato. Andò esso inoltre soggetto a vari rapporti a suo carico specialmente per mangierie, e nel momento in cui fu chiamato in Roma dalla Direzione Generale di Polizia, per sottoporlo a rigorose misure. Il Borghi ad un tratto fu chiamato a disimpegnare un officio burocratico presso il Ministero delle armi, ed ora sta presso l’Intendente Ferri del quale ho parlato, e si dice che lo predomini per reciproche simpatie: in modo da far credere che il Borghi sia la stessa persona del Ferri, e ohe quello che vuole lo stesso Borghi faccia assolutamente il Ferri con danno notevolissimo del Ministero delle Armi.
Posteria Filippo, il militare, non il fratello impiegato che ha molta servitù con Monsignor Matteucci. Questo Posteria è stipendiato, ed assicurato.

Loffredo Vincenzo, assicurato.
Marini Giuseppe, id.;

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Valdambrini Bernardo, ha resi vari servigi al Comitato ed ora ha un, soldo mensile.

Reboa Giuseppe, chirurgo ascritto al partito.
Palmieri Adone, pure chirurgo ascritto al partito.

Venanzi Luigi, ufficiale in linea, mi pare capitano, è assicurato ma non ha mesata. Ha esso inoltre servito il Comitato come spia del campo.

Cerbara Achille, ha servito pure il Comitato come spia del campo.
Vincenti Vincenzo, chirurgo, è ascritto al Partito.
Volpicelli Gustavo, id.
Borghi Filippo, id.
Mazzolaci Cammillo, id.

Ginestretti Antonio, prima di partire per il campo, avea stabilito di andarsene a Torino ed avea ottenuto dal Comitato una informazione favorevole: voleva restare insieme coll’officiale Carletti, ma sembratagli troppo severa la disciplina piemontese, non diede luogo al suo divisamento.

Rocchi Filippo, chirurgo ascritto al Partito.
Ceccarelli Alessandro, id.
Pelagallo Giuseppe, medico id.
Mosconi Antonio, farmacista id.
David Massimo, ha reso servigi al Partito, ed è stato assicurato.
Mollerini Giuseppe, pure assicurato.
Roversi Enrico, id.
Fortuna Giulio, id.
Baccelli Antonio, chirurgo id.
Pagani Lorenzo, chirurgo id.
Lanzoni Domenico, id.
Auda Romolo, id.

Ospedali.


La necessità di provvedere con ogni sollecitudine agli enormi mali che derivano ai poveri infermi, mi astringe a dover anche nominare le persone cattive che conosco del Partito. Sono queste:

De Mauro Cavalier Pietro, medico primario in Santo Spirito ch’è copertamente un antico’ settario, ed oggi [p. 174 modifica]un Capo squadra del Partito piemontese, che agisce però nell’alta direzione, lasciando che l’azione più sfacciata venga eseguita dalli già da me nominati Baldassarre Ferri, e figlio Stanislao De Mauro, e da altri che; funzionano concordemente da Sotto squadra, ciò che non saprei con più; distinzione specificare. Li più attivi nell’azione settaria in detti ospedali da me conosciuti sono i seguenti oltre i nominati:


In Santo Spirito.

Bianchi Achille, assistente medico.
Capocetti Luigi, id.
Consoni Cesare, id.
Maggi Lprenzo, id.
Ciccolini Andrea, aggiunto.
Aureli Augusto, id.
Maggiorani Antonio, id.
Zuccaroni Giuseppe, id.
Giancinquanta Giovanni, id.
Ballanti Pietro, id.
Canmi Agostino, id.
Francati Scipione, id.
Picconi Bernardino, id.
De Mauro Odoardo, id.
Torriani, sostituto chirurgo.
Patriarca . . . . . . id.
Cocchi Gaetano, id.
Galloni Niccola, id.
Salvi Ercole, farmacista.
Piva Valentino, id.
Righi infermiere.
Cardinali id.
Folchi id.
Rossi . . . . . . id.
Grimaldi . . . . . . id.
Fioravanti . . . . . . id.
Benedetti . . . . . . id.
Monti . . . . . . id.
Antoni . . . . . . id.
Pasqualini . . . . . . portinaio.

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In San Giacomo.


In genere vi è fama che siano tutti pessimi, se al più se ne eccezionano uno o due. Io però non posso nominare se non quelli che conosco per pessimi, e questi sono:

Ferri Baldassarre, sostituto chirurgo, di cui ho parlato ripetutamente
Giordani. ..... altro sostituto.
Petroselli. . . . . . aggiunto
Terrigi. . . . . . . assistente.
Cerasi. . . . . . . . assistente.

Nella Consolazione.

Quasi lo stesso converrebbe dire per quest’ospedale, ma io vi conosco cattivo soltanto il dottor Stanislao De Mauro, e Sani Giovan Battista, sostituto chirurgo.

In San Giovanni.

Anche in questo ospedale si dice che l’infezione sia giunta oltre misura, ma io non vi conosco se: non che Scarpini Cesare sostituto, per lo che io non ho potuto nominare se non quelli che conosco.


Ecclesiastici che appartengono al Partito piemontese.


Sabeto, abate . ...... di cui ho parlato nel mio rivelo.

Massarenti Don Marcello, che credo segretario o che abbia qualche impiego consimile nella Limosineria Apostolica; mi si è detto che favorisca molto le persone del Partito, e che scacci quelli devoti al Governo pontificio; che sia un ex frate minore osservante, dedito a donne, e che ne abbia riportate delle ferite gallicane; che sia poi uomo torbido da saper recitare la parte dello stupido; che nomini invano il nome, di Dio e de’ Santi, e me ne sono state dette1 altre che tralascio per non essere cose relative alla causa; [p. 176 modifica]però è persona nociva alla Corte ove mangia e dorme.
Padre Corvo, torinese; so che pure è della linea De Angelis: ex parroco di Santa Maria in Aquino detta degli Orfanelli, mandato dai suoi superiori a Sant’Alessio Monte Aventino, ove fa esso da superiore. Questo è un Capo squadra del Partito. Dirò di più essere nella opinione settaria che i PP. Sommaschi di questa sua religione sien tutti di quella opinione; eccettuati però l’attuale curato degli Orfanelli, il rettore del collegio del Clementino, e certo P. Cataoi che ha il naso aquilino ed acciaccato.
Un Canonico ossia prete, di cui non saprei dire nè nome, nè cognome; alto, con occhiali che, nei primi mesi dell’anno abitava a Tordinone n.° 106, romagnolo di origine, che si portava a giuocare a carte la sera dallo scalco di Sua Santità Baladelli; con che però questo Baladelli è persona senza alcuna eccezione, anzi eccellentissima; ed anche questo prete o canonico è un Caposquadra.
Un tal Don Pietro di cui adesso non ricordo il cognome, che dal Governo è stato tenuto sotto custodia nel convento di San Calisto. Questo m’incaricò a fargli una commendatizia per Torino, ond’essere ricevuto come cappellano nella truppa sarda, ma se n’ebbe una negativa, perchè scoperto di pessima condotta. Questo pure ha la qualifica di Caposquadra.
Bennicelli, parroco della Maddalena; è pure un Capo squadra, ed inoltre si dice che abbia relazione carnale con Matilde Sindaci.
Fratini Abbate. . . . . . . Precettore in casa Carpegna. È questo un Caposquadra della linea De Angelis.
Imperiali Don Andrea, il quale in unione di certo Don Carlo di cui non so il cognome ha scritto un’opera infernale contro la Chiesa e che ha mandata a stampare a Torino. Era sotto Curato nella Chiesa di Santa Lucia al Gonfalone.
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Don Vincenzo Maciocchi, che abita alla Regola, persona di fiducia dei settarii.
Un certo Prete, che fa scuola a S. Giovanni de’ Fiorentini in un casamento incontro al quartiere dei Francesi, quale io non so nominare.

È a mia cognizione che anche non poche guardie palatine sien nemiche del Governo pontificio, ascritte al Partito in parte, in altra parte se non ascritte, aderenti, perchè di principii liberali, senza vergogna di manifestare i proprii sentimenti. E siccome è a mia cognizione che queste guardie palatine sieno destinate a servigii nella Corte pontificia medesima, vedo troppo necessario di manifestarli, mentre piuttosto che servire di guardia, sembra a me che sia un avvicinare i nemici alla Santità di Nostro Signore sotto pretesto di tutelarlo; e conviene anche sia ciò riparato sollecitamente. Li nomi adunque di quelli che da me si conoscono per tali, sono li seguenti:

Forelli Luigi, conosciuto nell’azione settaria fin dal 1848-49 per quanto ho saputo.

Malatesta Filippo id.
Cerbara Enrico id.
Aleggiaci Giuseppe id.
Toni Lorenzo.
Tesoroni....
Ramelli Giovanni
Ramponi Ettore
Burattini Domenico
Brizzi Giuseppe
Arcangeli....
Calzanera Sante

Un calzolaio di bottega in Via della Maschera d’oro al N. 22 di nome Vincenzo.
Tal Monticelli.... Piemontese, ed ho saputo che ha questo somministrato sovvenzioni, a quelli che sono partiti pel Piemonte.

Cavalieri Francesco,
François Filippo
Venanzetti Cesare

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Verni Pietro
Barberi Alessandro
Tal Roggiani
Bartolini Vincenzo
Cavaceppi Pacifico
Dionigi Francesco
Tal Salmoriaghi....
Antici Gustavo
Bulgarini Calcedonio
Batlistini Achille
Berti ni Pietro
Bossi Oreste
Conti Natali
Carvassalli Federico
Fiorani Guglielmo
Fiorani Giuseppe
Fraschetti Carlo
Filippi Domenico
Gonnelli Leopoldo
Grossi Alessandro
Gui Filippo
Grassetti Augusto
Giovannetti Domenico
Joris . .
Lecce.... Marchese
Massoni Paolo
Mariotti Augusto
Melia Francesco
Mariotti A ntonio
Magnani Stefono
Natalini Leopoldo
Orlandi Gioacchino
Rossetti Costantino
Chiorini Biagio
Carbonari Angelo
Canini Francesco
Ciribelli Getulio
Vannutelli Nicola
Antonini Gaetano
Mercuri Lorenzo

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Fantaccini Gustavo, che però entrò nel Partito qualche tempo dopo che fu espulso dai ruoli dei Palatini.4


Debbo anche esporre i nomi di, altri impiegati traditori che ho potuto ricordare, e questi sarebbero:

Ufficiali Rotali.

Serpetti Luigi, Notaro, addetto al partito ed è stato inoltre assicurato.

Tribunale della Segnatura.

Ranuzzi Fabio, Cancelliere, il quale ha ricevuto anche dei compensi pei servigi prestati al Comitato.

Tribunale della Piena Camera.

Compagnoni Felice, Custode, assicurato.

Tribunale Civile.

Polidori Romualdo, Vice Cancelliere, stipendiato.

Cancelleria del Tribunale Civile in Economico.

Parraccini Luigi, Commesso, stipendiato.

Processanti Politici.

Freschi Giuseppe, il quale ha ricevuto anche vistosissime somme dal Partito liberale.
Rossi Francesco, che egualmente ha avuti larghi compensi allorchè si trattava di qualche individuo che colla sua esecrazione protratta portava [p. 180 modifica]danno al Partito liberale. È a mia notizia poi che abbia avuti questi compensi allorchè furono inquisiti Pietro Patrizi, Domenico Gelsi e Luigi Gulmanelli per essersi brigato presso la superiorità, al Patrizi di ottenergli la dimissione, agli altri due l’esilio che desideravano per evitare le conseguenze di una regolare Processura, se non sono stati maneggi del suo attuario.

Direzione delle Carceri.

Custodi Carcerarj.


Luigi Quagliari, Custode alle Carceri di Polizia, che ha inoltre uno stipendio.

Filippo Rigucci item.
Pietro Galli, Custode del Carcere Criminale, pure stipendiato.
Pietro Costa, Custode di larga alle Carceri Nuove.
Giuseppe Di Marco item.
Michele Candela, Custode di segreta in dette, Carceri Nuove.
.... Morini altro Custode di Segreta nelle dette Carceri.

Sanitari addetti alle Prigioni.


Dottor Petraglia Alessandro, Medico a Santa Balbina, stipendiato.
Dottor Poggioli Domenico, Medico alle Carceri Nuove, stipendiato.
Discendenti Luigi, Medico al Forte Sant’Angelo, addetto semplice.


Il presente Atto, quantunque intestato in data del giorno 14 luglio 1862 è stato assunto nel detto giorno e nel successivo. E data di esso intera lettura, è stato approvato dalla Rivelante in ogni parte, munendo ogni carta della propria firma.

Costanza Vaccari Diotallevi
E. Dott. Collemassi Giud. Commiss.
Così è, G. Pesarini Att.



Note

  1. È una parte della Minuta del Rivelo e degli originali della Diotallevi, tradotta in forma legale. Essa riguarda gl’impiegati traditori. Il lettore confronti quest’atto con quelli. La memoria della Sibilla si è fatta sempre più lucida, ha ricordato molti altri nomi, sino più di 50 guardie palatine!!

    C. N. R.

  2. Risum teneatis? Il professor Falcioni è pazzo e chiuso in casa da dieci anni in qua!

    C. N. R.

  3. Anche questo benemerito membro della Censura, per cui languiscono ancora nella miseria cento onestà famiglie romane? Se questi fogli fossero stati destinati alle pubblicità dall’autor loro, chi non direbbe che l’accusa contro questo sozzo strumento della reazione pretesca, fosse stata messa innanzi per alleggerirgli la soma d’infamia che la sua immoralità, il suo cinismo e la coscienza pubblica hanno imposto alle sue spalle?

    C. N. R.

  4. A proposito di queste Guardie Palatine noi pubblichiamo qui appresso uno stato dettagliato di esse estraendolo da un rivelo impunitario di Gaetano Fantaccini ex-guardia palatina; il qual rivelo mandiamo a depositare insieme agli altri originali neli’officio della Nazione. Veda il lettore. In quello stato sono appunto tutti i nomi di coloro che la Diotallevi ha ripetuto qui. L’ordine alfabetico di quello non è conservato; pure a quando a quando essa li ha ricordati nell’ordine stesso che furono scritti dal Fantaccini. Dio guardi chi dicesse che il processante, trovando utile di avere una conferma dell’accusa del Fantaccini mostrasse quello stato alla sua Sibilla.

    C. N. R.