Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. III, 1928 – BEIC 1739118.djvu/434

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428 nota

Ch’a l’erba, a l’ombra ecc. Si capisce quanto sia piú conveniente il plurale (che giá occorre nella st. precedente:

     Liete piante, verdi erbe, limpide acque,
spelunca opaca e di fredde ombre grata),

onde il verso acquista piú ampio respiro; ma non è il caso di farne le difese, in veritá assai facili, perché l’abbreviazione va senza dubbio risolta in suo favore: cfr. honor̃ I 28, 2, par̃ II 2, 2, cor̃ XVII 26, 3, vigor̃ XIX 24, 8, Hettorr̃ 66, 2 ecc. ecc.

Circa la piú conveniente separazione delle parole, che molte volte sono senza ragione unite, o evidentemente male distaccate, basti accennare ai pochi casi controversi, o sui quali si può sollevar qualche dubbio.

L’uso delle stampe e degli autogr. è abbastanza uniforme per ciò che riguarda ben che, poi che, pur che ecc., con tutta probabilitá rispondenti alla pronunzia dell’Autore: e cosí abbiamo stampato, d’accordo coi migliori Editori. Credo invece che mal corrisponda al gusto del Poeta n’encrebbe XV 92, 3, XXXII 91, 7, XXXIX 47, 2, e sia da adottare ne’ncrebbe, che pur s’incontra qua e lá (cfr. XVIII 65, 7, XXXVI 27, 3), perché di encrescere non conosciamo ess., bensí solo di increscere VI 25, 5, XIII 5, 8, XXI 3, 5 ecc.

Occorre piú d’una volta ch’el (artic.) III 41, 6, X 78, 2, XIII 23, 3, XVIII 111, 5, XLV 91, 6, di fronte al normale che ’l. L’art. el nell’ultima ediz. è completamente abbandonato. Notisi ancora, particolarmente significativo:

ch’el sol C (Tipo 1°) che ’l sol C (Tipo 2°) I 37, 8;

e infine che un ch’el a diventa che’l nell’ediz. (IX 76, 6). Non c’è da esitare.

Varietá d’uso s’osserva pure nell’incontro del pron. relat. chi col pron. il: ora chi ’l XVII 7, 6, XXII 39, 8 ecc., ora ch’il II 55, 6, VIII 24, 4 ecc., senza contare gli ambigui chil. Abbiamo adottato chi ’l, sia perché è piú frequente, sia considerando che raramente l’Ariosto usa ch’ (= chi), sia infine per trovarsi chi l α XXXVII 40, 8.

Finalmente per su un notiamo s’un II 41, 7, V 81, 4 ecc., allato a su ’n XXIV 57, 2, XXXV 49, 8 ecc., per non parlare di sun. Forse in questo caso l’Autore preferiva la prima espressione.