Ricostruire l'Italia con architettura futurista Sant'Elia/Prima sintesi
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Prima sintesi
lo spazio vivente
Meriggio di primavera nell’alto osservatorio creativo degli architetti spaziali.
Nella parete destra di un candore abbacinante, splendono le forme vermiglie arancione smeraldo turchine delle piramidi del cono del poliedro della sfera e del prisma. Nella parete sinistra gigantesche vetrate triangolari quadrate rotonde s’aprono sull’aerea pista degli automobili e sull’aerodromo.
In fondo, al centro, una terrazza con ringhiera d’ottone che cinge di scintille l’ambizione architettonica della città Sant’Elia, coloratissimi edifici a gradinate di giardini pensili e fasci di ascensori. Corrono gomitoli di raggi solari sugli spigoli delle immense geometrie gioconde. Corre il sole, palla d’oro sulla ringhiera d’ottone.
Nelle vetrate i luminosi segmenti dell’arcuato orizzonte marino con fumi di navi e vele si muovono meccanicamente in tutti i sensi.
Ballamar
invisibile, ferocemente:
Ecco una pedata in erezione... una seconda prospettivamente... e una terza piombante!... Va, canaglia, misura attentamente le nostre architetture!
Urlo acutissimo.
Allievi spaziali
da destra, corrono ad affacciarsi alla ringhiera della terrazza:
Ah! Ah! Guarda!... Sullo spigolo rosso... Ora s’aggrapperà... Finito!...
Ballamar
invisibile:
E prendi tutto con te, compassi, carboncino e matite. Ah! Ti potranno servire... nell’eternità!
Entra da sinistra, a Vasto che entra da destra.
Il solito Mollente sorpreso in fragrante tentativo di furto e giustiziato, secondo i tuoi ordini! Fingeva di studiare. Voleva rubare il cranio di Sant’Elia! I Mollenti sognano di strapparci cosí il segreto.
Allievi spaziali
a Vasto:
Caduta perfetta!... Cronometrata! In 3 minuti ha misurato i 1000 metri che ci separano dal mare.
Rimbalzi isocroni sui 38 spigoli!... E che tuffo! Invece di aprire le braccia apra l’intelligenza!...
Vasto
Potevi interrogarlo. (Silenzio) Esiste o non esiste il complotto?
Ballamar
ironicamente:
Dovevi perdonargli? No! No! Non voglio imitare il muratore o il chirurgo d’un tempo che consideravano putrefatti gli orli del crepaccio, li scavavano, li lavavano per introdurvi zeppi di legno garza iodio calcina e persuasione.
Vasto
Il suo nome?
Ballamar
Non so. Certo è un capo Mollente colla tipica deformazione entasica del torso oppresso dalla testa vuota e ciondolante.
Vasto
voltandosi a Alata che lo segue:
Abiteremo lassú con Slancio e Altaluce. Il mio viaggio è stato vario, palpitante e lieto, ma per quanto ebbro di novità, soffrivo di errare lontano da te, disperso frammento della casa e aspiravo all’armonia costruita della mia famiglia.
Abiteremo lassù la più alta piattaforma con mio figlio Slancio e mia figlia Altaluce. Dimmi, dimmi, sono grandi? E’ bella Altaluce?
Alata
Affascinante! Quando passo con lei nella folla dei Mollenti devo coprire la sua faccia. La maledirebbero, forse la colpirebbero per invidia!
Vasto
Ma perché tardano tanto? Presenterò Slancio e Altaluce a Furz. Il capo dei Veloci dovrebbe essere già qui con Vif-Glin.
Alata
Vasto
Perché?
Alata
Non amo Vif-Glin.
Vasto
E’ una donna intelligente e coraggiosa.
Alata
Sí, ma il suo amore del pericolo e la sua sete di originalità la rendono superficiale, infedele e traditrice. Mi odia. E’ un prodotto fallito della divorziomania americana. Conosci quanto me gl’innumerevoli suoi trucchi di falso pudore e di moralismo per ottenere il divorzio. Non ama nulla e nessuno. E suo cuore è impotente. Ha disseccato la vita. Finge di amarmi. Mi vuole sedurre con le lodi. E’ falsa! La sua voce s’appiatta come una belva.
Vasto
Ed io fuggo le sue conferenze distruttrici che insegnano il matrimonio lucrativo, l’abolizione dell’amore, l’autonomia economica del marito e della moglie occupati tutto il giorno da un impiego che li separa l’una dall’altro e dal figlio educato da estranei.
Alata
Vif-Glin si è fatta sposare due volte da due ricchi industriali che la consideravano come un dissetante serale dopo le giornate scosse e bruciate dagli affari. Ora viene da te per rinfrescarti.
Vasto
Alata
Non esagero quando dichiaro che Vif-Glin volante ed effimera è attratta irresistibilmente dalla tua solidità ferma. Ad ogni modo non voglio che Vif-Glin veda mio figlio Slancio.
Vasto
Cosa temi? Slancio è invincibile.
Alata
Le tue parole mi tolgono ogni timore. Pensiamo alla città nuova.
Vasto
Finalmente possediamo lo spazio vivente che si costruisce e si determina. Si sviluppa fra le nostre mani la nuova estetica spaziale, ferma e eterna dei siluri sull’effimero disordine dei mari e il loro decorativismo di rabbie schiumose, cariatidi di tritoni e sirene vere o false, costruiremo dieci nuove piazze-vasche per i Mollenti da riempirsi di mare a volontà, quando il loro grigiore e il loro tanfo offenderanno troppo i nostri occhi e le nostre nari. Funzionano già i sei bacini di carenaggio corazzati contro gli attacchi dei nuovi areoplani a trapano.
Guarda! Laggiú si disegna il transatlantico P 306 che entra nell’anteporto; sembra melmarsi come uno smisurato ago di bussola sull’arco dell’orizzonte per armonizzarsi col genio di Sant’Elia.
Alata
guardando attraverso la grande vetrata incendiata dal sole:
Vasto
I Velocisti?
Alata
No, salgono Slancio e Altaluce più veloci dei Velocisti. Aggrediscono le scale spiraliche come due fiamme. Fanno la gara con gli ascensori.
Slancio
entrando di corsa con Aitaluce:
Abbiamo vinto.
Altaluce
La prima!
Vasto
a Alata:
Ci supereranno.
Slancio
Vi supereremo o morremo.
Altaluce
Padre, facci ammirare ogni cosa.
Esce con Vasto e seguiti da Slancio entrano nell’Aerodromo.
Alata
curva sopra una gran tavola ingombra di disegni, vedendo entrare Fongo dalla pista aerea:
Fongo
Lo spazio a voi, Alata! Io sono stretto fra le mura dei vecchi dubbi. Sono forse avvelenato.
Alata
E da chi?
Fongo
afferrando con odio-lussuria le mani di Alata che si svincola senza scomporsi:
Da voi! Sí, da voi! Il mio amore è irrefrenabile. Tronca la mia forza costruttiva e la mia fede in Vasto.
Alata
Lo odiate?
Fongo
No! Ma realmente tutte le mie teorie vacillano quando vedo voi vicino a lui! Voi, presa da lui!
Alata
Non sono presa. Mi sono liberamente donata. Creo con lui. Risolviamo insieme i nostri problemi. Il nostro amore è una fluida, infinita, incessante architettura. Come potete voi rimanere carponi curvo sulla meschineria d’un geloso desiderio di possesso carnale? Evidentemente il mio spirito non vi piace... Cosa pensate dei Velocisti?
Fongo
Alata
Cosí, se io vi amassi, voi mutereste parere sulle questioni importanti. Ah! Ah!...
Fongo
Non ridete di me. L’amore non è un’inferiorità. Il cemento armato altro non è che amore.
Alata
Ma il cemento armato spaziale, da noi inventato, ha come virtù la fermezza eterna. E il vostro si disgregherà.
Fongo
Sono fermo. Lo vedrete.
Alata
A voi lo spazio, Fongo.
Esce nell’aerodromo.
Ballamar
entrando con balzi allegri, seguito dagli allievi-architetti di Vasto:
Fongo, sei con noi?
Fongo
pensieroso:
Per chi? Contro chi?
Ballamar
Contro nessuno. Per il meglio.
Fongo
Ballamar
Lo speriamo. Siamo stanchi del limite. Abbiamo una nuova visione del tempo. Contiamo le giornate come secoli sulle nostre rapidissime dita trasparenti. Vasto e Alata sono purtroppo impeciati nel vecchio tempo. Bisogna riconoscere che Vasto è favorevole alla indispensabile alleanza coi Velocisti.
Fongo
Occorrono patti chiari coi Velocisti! Occorre stabilire se questo relativismo è indispensabile.
Ballamar
L’alleanza coi Velocisti non è relativismo, ma semplicemente praticità. Disgraziatamente Alata si oppone all’Alleanza.
Fongo
Alata ha forse ragione dal suo punto di vista.
Ballamar
E’ forse un punto di vista decoroso quello di rinunciare ad una vittoria concreta?
Fongo
E’ forse un punto di vista decoroso quello di rinunciare all’Assoluto?
Ballamar
Noi avremo la maggioranza.
Fongo
Vasto
entrando seguito da Alata, Slancio, Altaluce e dai maggiori capi spaziali:
Spaziali, ognuno di voi avendo digià molto discusso con se stesso la discussione decisiva che incomincia ora sarà brevissima. Sono lieto di potervi oggi precisare il nostro programma. Noi, uomini ingigantiti, esigiamo una patria ingigantita. La penisola sarà aumentata, in ogni punta del suo orlo, di 200 chilometri in cemento armato e ferro che copriranno il mare riempito coi pezzi delle montagne rase al suolo. Ogni città marina avrà così il suo duplicato con porto, moli, idroscali, strade, palazzi più grandi e perfezionati. Appena la nuova città sarà terminata, la vecchia sarà distrutta. Ormai possediamo le formule chimiche per l’ingrandimento anatomico della razza. Pochi gesti e poche parole ci basteranno per dominare i rappresentanti degli altri popoli nelle assemblee. La nostra statura fisica ci darà ogni possibile privilegio nei trattati sui piccoli uomini che continuano a formicolare nel buio delle cattedrali.
I capi spaziali
Sintesi, sintesi!
Vasto
Abbiamo creato questo modello di città. E’ purtroppo imperfetta. Prima di iniziare la costruzione delle cento nuove città aeromarine, occorre decidere quali saranno i loro perfezionamenti. Anzitutto, rispondetemi, le prospettive realizzate sono o non sono riuscite?
Ballamar
gridando:
Nooo! Nooo! Non sono riuscite! Siamo sempre dominati, schiacciati, dalla maledetta linea del bellissimo mare. Gloria al bizzarro! Gloria all’inatteso! Abbasso la linea retta! E’ la linea dei cadaveri. La linea retta sintetizza, conclude ma purtroppo chiude ed esime! È il minor sforzo, la via più corta... Bastaaa! Il mio programma vince quello di Sant’Elia!
Allievi spaziali
Non è possibile! Carburatore assetato! Volante sbullonato! Magnete di cartone!
Fongo
Sant’Elia è insuperabile!
Ballamar
Tremendo vizio quello di passeggiare contenti all’ombra del già costruito!... Nulla d’insuperabile per chi vive in cielo! Ciò che ho sotto non è un piedistallo, ma un trampolino: non lo vedo, lo disprezzo e mi slancio.
Fongo
Nel vuoto!
Ballamar
Preferisco lo stile vuoto allo stile pieno salame. Ascoltate. Noi, architetti spaziali, dobbiamo rendere possibile l’alta vita simultanea veloce e sintetica senza monotonia, senza memoria e senza meschinerie. A ognuno ogni giorno un mestiere diverso e lo splendore di una varietà incessante di sogni realizzati.
Ammessa l’infinita costruibilità, ammessa una perfetta chimica nutritiva di stato, ammesso il lavoro manuale ridotto a 2 ore, ammessa l’immensa scelta dei nuovi materiali elastici, leggeri, forti e trasportabili, stabiliamo i seguenti principi:
1) la fragilità indispensabile degli edifici che devono perire perchè tutti i sogni dell’architettura possano realizzarsi; 2) la furia dei colori in libertà scoppianti e stonati. L’avvenire dell’architettura è nel colore non nella forma. La forma imprigiona e limita. Il colore rompe, dilaga, immensifica. La forma è vestito, catena, grata, spegnitoio, soffitto. Il colore è nudità, eruzione, cascata, diluvio, terremoto, volo, via lattea. Voglio dunque una simultaneità di ritmi-linee con ritmi-colore, limitate quelle, illimitati questi!
Ballamar
Basta con i due accordi di colore delle righe del porto Sant’Elia! L’edificio azzurro giallo-rosso è cretino quanto l’edificio arancio - viola - verde.
Terzo principio: lo sproporzionismo contro la simmetria e l’armonia.
Fongo
interrompendo:
No, la simmetria genera la serenità spirituale.
Ballamar
La simmetria stanca come ogni cosa di cui si conosce suibito l’organizzazione. Basta con la simmetria per equivalenti! Basta con la simmetria per contrasti e relative pratiche che si contrariano amabilmente! Basta con la euritmia. Viva lo sproporzionismo! Questa idea forza ascensionale vincerà la funebre forza di gravità.
Quinto principio: modificazione delle prospettive, dei panorami e degli scorci. Mediante piani obliqui di terrazze sulle quali ci abitueremo a passeggiare, bisogna creare nuovi archi d’orizzonte marino con pendenze di 30 e 40 gradi. Seguendo il modo di vedere di un aeroplano planante e piombante o girante, bisogna trasformare la visione del piano terrestre e del piano marino.
Le nuove città aereo-marine avranno vertiginosi strapiombi di strade mobili, scale mobili, quadrivi giranti, alte piattaforme di scambio per i veicoli proiettili. Gli edifici espansivi e a piani centrifughi saranno conici, ovoidali, parallelepipedi, semisferici. Ascensionalità di linee. Piani e volumi costruiti fuori della verticalità dell’asse di sostegno fuori della orizzontalità, o minacciose obliquità, eccentricità e polieccentricità.
Avranno volte lanciate a duellare con pilastri e archi in fuga. Avranno un’infinita varietà di curve sotto le loro armature di ferro che continueranno il profilo costruito con un profilo provvisorio dando così il senso dell’infinito sviluppo.
Fongo
interrompendolo:
No! Bisogna distruggere le armature quando l’edificio è compiuto. Viva la faccia bene lavata e rasata! Le armature sono barbe!
Ballamar
continuando a leggere:
Le armature sono ali! Gli edifici avranno una resistenza elastica allenata alle furibonde cornate del vento e del mare. Gli edifici avranno smisurati e taglienti petti di struzzo e terrazze piroettanti. Le dighe dei nuovi porti avranno le forme sintetiche delle onde e dei pesci.
Creeremo i teatri delle ombre proiettate, edifici il cui profilo mobile ornato di nuvole artificiali di alluminio, cristallo o stoffe stamperà sulla pianura circostante un dramma di ombre ingigantite.
a) Riplasmiamo il mare mediante nuovi tipi di onde! Nuove molle d’acqua, nuove spirali d’acqua con progressione aritmetica e progressione geometrica, botole ellittiche d’acqua altalenante.
Sopra molti triangoli d’acqua equilaterali avremo nuove curve di mare che lanceranno da un foro del loro dorso la loro verde-bianca anima gassosa. Creeremo un circo marino per la ginnastica e le acrobazie del mare che entrando da un lato e correndo in tondo si suddividerà in cavalli, cavalieri, ballerine di schiuma e liquidi spettatori verdi-azzurri.
Un organo marino modulerà le forze del mare e del vento mediante tubi verticali, fori, botole e tunnels elastici graduati.
b) Riplasmiamo il cielo! Architetture espansive e polimateriche si uniranno alle nuvole, alla pioggia, alla neve, alla nebbia, alle tenebre. Sui tetti e sulle terrazze si adageranno le nuvole a complemento architettonico.
Vi saranno molti tunnels di frizione per i venti che godranno di entrare, uscire, rissare, accoppiarsi.
I proiettori, intrecciando i loro fasci di luce nelle nuvole coricate sulla fronte dell’edificio, completeranno l’edificio stesso con una splendida germinazione di cristalli luminosi.
Creeremo il seducifulmini, gigantesco istrice di parafulmini.
Creeremo il seducistelle, formato di specchi curvi su cui scivoleranno i raggi palmati delle stelle.
Creeremo l’acchiappasole, enorme imbuto guarnito di mille specchi rapidamente agitati.
Creeremo le Città celesti sospese a palloni liberi e a elicotteri!
Non ho finito!... Continuerò domani!...
Tutti
Bravooo!
Uragano d’applausi.
Alata
Confondi il possibile con l’impossibile!
Ballamar
Vasto
Ti rispondo, grande Ballamar, con gioia! Amo il tuo istinto geometrico e la poliedricità del tuo spirito!... Questo mi appare talvolta come una piramide formata di triangoli di cristallo avorio nickel argento con mille piani di diamanti intersecati! Il tuo gesto è una gru tesa a portare pesi eccentrici... Ma!...
Fongo
con furia:
Ma l’unica arcata di ponte del tuo pensiero ha una corda di mille metri... e una soletta di carta velina.
Ballamar
Tu ti contenti invece dei tuoi disegni falsi quanto te!... Metti fuori i particolari tecnici e tutti i ripieghi pratici... Perché non utilizzi gli spazi secondari del tuo microscopico cervello?
Vasto
Troncate le polemiche, Spaziali, e rispondetemi: dobbiamo costruire le nuove città con o senza proporzioni?
Ballamar
gridando e scandendo le parti della parola:
Spro-por-zio-na-ta-men-te! Inegualismo. Questa città è già stravecchia! Mi appare grigia di antichissima armonia stravista! Le sue forme ricordano, rimpiangono e lagrimano!
Voci
Ballamar
Nelle città future le cose enormi si sposino alle nane, il microscopico si unisca al gigantesco, il grigio al coloratissimo l’abbacinante al buio! Così finalmente i’inegualismo sproporzionato aizzerà il genio che darà il suo massimo rendimento.
Voci
Velocista! Velocista!
Ballamar
Io amo il Velocismo. Sono uno Spaziale Velocista e me ne vanto; mentre voi siete delle belle pietre... alate.
Fongo
con scatto irato:
Ballamar, non offendere Alata! Alata non si è ancora pronunciata sulla questione. Quando avrà parlato, risponderai.
Ballamar
Perché tanta ira, caro Fongo? Non possiamo noi forse parlare di Alata? Essa è l’eguale nostra.
Fongo
Eguale tua e di alcuni di noi, ma non di rutti. Vi sono ali e ali, o inegualista!
Voci
ironiche:
Vi sono anche maschi e femmine, carne e ferro, impotenza e lussuria.
Fongo
Ballamar
Ma tu sei un uomo sensibile al bel sesso.
Alata
Sono forse una pietra Alata perché amante dell’assoluto.
Ma mi accusate a torto di frenare i vostri voli. Sono io che ho disegnato le grandi strade elicoidali che permettono alle terrestraeree di slanciarsi in aria. Sono io che ho ideato la disposizione dei tremila specchi che compongono il tanto ammirato primo acchiappasole. Ben lungi dal rimanere inchiodata nelle mie idee, prenderò una decisione dopo avervi ascoltati tutti.
Voci
Parli tuo figlio Slancio!
Slancio
Io sono per la stabilità.
Vasto
Slancio, apri dunque tu la discussione sul duraturo e l’effimero.
Voci
Viva l’effimero! Abbasso la pietra! Viva il cemento! Viva il ferro!
Ballamar
balzando nella discussione:
Slancio
Sono per il duraturo. I Velocisti hanno raggiunto le massime velocità, velocità che non si possono aumentare.
Ballamar
Macché, Slancio! Dimentichi lo slancio verso la luna! E’ prossima la partenza dei lunofili. Partirò con loro. Slancio, parola tronca. Ah! Se ti chiamassi Slanciarsi!
Slancio
Voglio con una perfezione stabile guarire negli uomini lo spasimoso desiderio del meglio. Le cento nuove città siano definitive!
Ballamar
Abbasso il Sempre! Viva il Poi! Fuori, fuori dalla terra!
Vasto
Concludo per l’eterno vestito di effimero variabile. Non relativismo né praticità. Per imitare la vita costruiremo su basi granitiche tutte le elasticità sproporzionate inegualiste del cemento effimero.
Ballamar
Comunicaci le formule del cemento spaziale.
Vasto
Altaluce
Sono con te, padre, e col tuo eterno vestito di effimero.
Slancio
Nulla d’effimero! Eterno vestito di eterno!
Alata
Nulla d’effimero! Eterno vestito di eterno!
I capi spaziali
Vogliamo l’eterno vestito di effimero! Noi Effimeristi, siamo in maggioranza!
Alzano tutti il braccio destro allo zenit imprimendogli un moto di trapano perpendicolare.
Vasto
Ora ascoltatemi in silenzio. Siamo giunti al problema gravissimo della consegna a tre anni delle sei prime nuove città da costruire. Per mantenere il patto coi Mollenti bisogna allearsi coi Velocisti. Io non temo la rivolta dei Mollenti, ma conviene evitarla.
Voci
Furr! Vif-Glin! Furr! Ecco Vif-Glin! Ecco i Velocisti! I Velocisti!.
Confusione, entusiasmo dell’apertura dell’Aerodromo. Entra Vif- Glin vestita da aviatrice con una racchetta di lawntennis nella mano destra e seguita dai suoi aviatori vestiti di pelle arancione che danzano la canzone. Entra Furr seguito dai capi Velocisti.
Alata
avanzandosi e imponendo il silenzio con largo gesto:
Saluto il genio di Furr e dei Velocisti ma mi oppongo ad un’alleanza con loro. I Velocisti ci trascineranno nell’approssimativo. Difendiamo lo spazio conquistato e costruito. Il Velocismo strangolerà lo Spazialismo. Abbiamo distrutto il vecchio mondo per crearne uno perfetto e duraturo.
Voci
Parli Vasto! Decida Vasto! Vasto è il capo assoluto.
Furr
dopo aver salutato col braccio destro perpendicolare e trapanante lo zenit, si siede sui gradini ineguali del grande anfiteatro e invita i capi Velocisti a sedersi a destra e a sinistra:
Senza burocrazia o discussioni, Spaziali, accettate o rifiutate l’alleanza?
Vasto
avanzando verso Furr dopo averlo salutato collo stesso gesto del braccio destro trapanante lo zenit:
Noi accettiamo l’alleanza coi Velocisti. Ma esitiamo ad ammettere che le miscele del cemento spaziale siano preparate dai Mollenti.
Voci
Sono traditori! Traditori! Traditori!
Vif- Glin
Non temete. Li sorveglieremo. I Mollenti sono malati di Eterno quasi quanto voi. Se essi maltratteranno le miscele del cemento spaziale avremo una occasione di ricostruire le nuove città male costruite.
Fongo
So che voi Velocisti contate sulla debolezza dei cementi. Volete sottometterci incessantemente a un nuovo futuro e costringerci a rinunciare alla stabilità eterna.
Vif- Glin
Riconosco in te il Velocista deluso, il poeta della fulmineità ora intristito nel solito piagnisteo contro i tempi troppo veloci che non cencedono scelta valutazione. Sei ormai il nemico d’ogni improvvisazione. Preferisci il ricordo i ruderi i secoli. Ah!Ah!Ah!Ah!Ah!
Furr
Senza l’aiuto dei Velocisti e senza le braccia dei Mollenti voi non potete mantenere i patti convenuti. I Mollenti insorgeranno e vi massacreranno. Vi consiglio di accettare queste condizioni per giungere alla realizzazione del vostro programma.
Alata
Realizzazione a metà che non può soddisfare noi capi Spaziali.
Altaluce
a Vif-Glin:
Che gioia! Sei con noi! Con noi, per sempre!
Vif- Glin
Chi sa?
Altaluce
Vif- Glin
Esageri... (Lungo silenzio) Come sei bella! Piú bella del tuo abito che non mi piace. Sembri un piccione viaggiatore sotto un arredamento sacro. Altaluce, snodati, liberati, vola.
Altaluce
Si, mi porti con te? (Prendendole le mani)
Vif- Glin
Sí.
Altaluce
Cosa hai in mano?
Vif- Glin
La chiave del mio motore aereo.
Altaluce
Porti in volo anche la racchetta?
Vif- Glin
Mi serve a rilanciare lontano gli uomini.
Altaluce
Non ami gli uomini?
Vif- Glin
Molto. Ma non accetto il loro dominio.
Slancio
Vif- Glin
Sei fatto per dominarle tu, potente ma torbido. Come me. Non sembri figlio di Alata. Mi rassomigli... Non mi ami.
Slancio
Non amo la tua forza distruttrice.
Lungo silenzio.
Altaluce
Le cose qui non vanno. Fongo e altri Spaziali si oppongono alla grande decisione.
Vif- Glin
Perché?
Altaluce
Hanno pietà per le pietre. Pensa che il ferro e il cemento sono da tempo ebbri di suicidarsi.
Vif- Glin
Vorrebbero dunque conservare il gran cadavere? Ah! Ah!...(Lungo silenzio. Poi a Slancio) Tu ami Fongo?
Slancio
Lo odio.
Vif- Glin
Come odi me?
Slancio
Vif- Glin
Allora perché non l’uccidi?
Vasto
Consultiamo le Forme Assolute!
Vif- Glin
sghignazzando:
Non sono né assolute né ferme! Il cono, guardate, suole correre girando per raggiunger la sfera che corre da sempre! La piramide punta verso lo zenit! I triangoli si sforzano di unirsi per formare una ruota e correre!
Altaluce
Vasto, le Forme Assolute ci ordinano di bombardare.
Altoparlante
L’ultimo Mollente della vecchia città è uscito dalla porta dei Tarli!
Ballamar
Abbasso il buio! Abbasso lo stretto! Abbasso il basso! Abbasso il sotto! Viva la vita fuori, in alto! Bombardiamo!
1ª Voce
Hanno ucciso Fongo!
2ª Voce
Sono i Mollenti che l’hanno ucciso!
1ª Voce
Furr
imponendo il silenzio:
Propongo di rimandare di un giorno il taglio della vecchia città.
Voci
Come, come? Voi, Velocisti, volete ritardare la morte di quelle brutture?
Furr
Sappiamo bere i secoli ma anche centellinare le ore. Il popolo dei Mollenti è oggi agitatissimo, pronto a insorgere. Domani approverà ciò che oggi condanna.
Vif- Glin
con voce acuta:
Nessun ritardo! Ordine ai serbatoi delle taglienti acque compresse.
Alata
con voce bassa:
Nessun ritardo. Distruzione!
Vasto
Aprire le grandi valvole!
I capi spaziali
trapanando tutti col braccio destro lo zenit si mescolano coi capi Velocisti e tutti con lo stesso gesto perpendicolare guidano ritmicamente scandendo le prime cannonate:
Oé! Oé! Oé! Oé!
Sipario