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248 | indice |
Che fia? mi par che in cielo il Sol sfavilli |||
Pag. 18
Che mai sarà? quel solo mio conforto |||
» 62
«Chiare, fresche, dolci acque», amene tanto |||
» 71
Chi ’l crederia pur mai, che un uom non vile |||
» 125
Chi ’l disse mai, che nell’assenza mia |||
» 108
Chi mi allontana dal leggiadro viso |||
» 56
Chi vuol laudare la mia donna, tace |||
» 68
Chiuso in se stesso, e non mai solo, il Saggio |||
» 170
Ciò che agl’Itali spesso a torto ascritto |||
» 124
Ciò che il meglio si appella, e vuol più lode |||
» 89
Compie oggi l’anno, ch’io dell’Arno in riva |||
» 127
Cose omai viste, e a sazietà riviste |||
» 152
Crudel comando! e per pietà l’ho dato |||
» 116
Dante, signor d’ogni uom che carmi scriva |||
» 55
D’arte a Natura ecco ammirabil guerra |||
» 77
Deh, che non è tutto Toscana il mondo! |||
» 81
Deh! dove indarno il vagabondo piede |||
» 69
Deh! perdona: ben sento; era a noi forza |||
» 103
Deh! quando fia quel dì bramato tanto |||
» 59
Deh! torna spesso entro a’ miei sogni, o solo |||
» 101
Del dì primier del nono lustro mio |||
» 141
Del mio decimo lustro ecco, già s’erge |||
» 159
Del sublime cantore, epico solo |||
» 5
Della pia, bene spesa, alta tua vita |||
» 146
Di destrier giovincelli un bel drappello |||
» 83
Di giorno in giorno strascinar la vita |||
» 171
Di là dall’Alpi appena, ove si trova |||
» 86
Di quanti ha pregi la mia donna eccelsi |||
» 105
Di sangue egregia, in signoril ventura |||
» 167
Discordia stride dalla Eólia gente |||
» 157
Dodici volte in mar l’astro sovrano |||
» 98
Dolce a veder di giovinezza il brio |||
» 123
Donna, deh, mira il nostro buono Achille |||
» 122
Donna, l’amato destrier nostro il Fido |||
» 113
Donna mia, che di’ tu? ch’io men dolente |||
» 102
Donna, o tu che all’età vegnente appresti |||
» 168
Donna, or più giorni son che a caldo sprone |||
» 95
Donna, s’io cittadin libero nato |||
» 121
Donna, s’io sol di me cura prendessi |||
» 163
Dov’è, dov’è quella mirabil fonte |||
» 4
D’ozio, e di vino, e di vivande pieno |||
» 11
Dubbio, per me più crudo assai che morte |||
» 123
Due fere donne, anzi due furie atroci |||
» 78
Due Gori, un Bianchi, e mezzo un arciprete |||
» 88
Dunque fia ver, Tommaso mio, soggiacque |||
» 170