Della dissimulazione onesta
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Questo testo fa parte della raccolta Politici e moralisti del Seicento
IV
TORQUATO ACCETTO
DELLA DISSIMULAZIONE ONESTA
(1641)
Indice
- L'autor a chi legge
- I. Concetto di questo trattato
- II. Quanto sia bella la verità
- III. Non è mai lecito di abbandonar la verità
- IV. La simulazione non facilmente riceve quel senso onesto che si accompagna con la dissimulazione
- V. Alcuna volta è necessaria la dissimulazione, e fin a che termine
- VI. Della disposizione naturale a poter dissimulare
- VII. Dell'esercizio che rende pronto il dissimulare
- VIII. Che cosa è la dissimulazione
- IX. Del bene che si produce dalla dissimulazione
- X. Il diletto ch'è nel dissimulare
- XI. Del dissimulare con li simulatori
- XII. Del dissimulare con se stesso
- XIII. Della dissimulazione che appartiene alla pietà
- XIV. Come quest'arte può star tra gli amanti
- XV. L'ira è nimica della dissimulazione
- XVI. Chi ha soverchio concetto di se stesso ha gran difficultà di dissimulare
- XVII. Nella considerazione della divina giustizia si facilita il tollerar, e però il dissimular le cose che in altri ci dispiacciono
- XVIII. Del dissimular l'altrui fortunata ignoranzia
- XIX. Del dissimular all'incontro dell'ingiusta potenzia
- XX. Del dissimular l'ingiurie
- XXI. Del cuor che sta nascosto
- XXII. La dissimulazione è rimedio che previene a rimuover ogni male
- XXIII. In un giorno solo non bisognerà la dissimulazione
- XXIV. Come nel cielo ogni cosa è chiara
- XXV. Conclusione del trattato