![]() |
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. | ![]() |
370 | indice delle materie. |
stra, 285. — Ciascun conosce l’error del compagno, e non il suo, 15.
Consalvo (Ferrando), detto il gran Capitano, da chi eletto; sue lodi, 200. — Suoi detti, 138.
Consuetudine buona quanto sia necessaria, 265. — Consuetudine, si dee conservare nel parlare e nello scrivere, 3, — Sua forza in tutte le cose, 8, — Maestra nelle lingue, 42. — Consuetudini male quanto importi al principe tener lontane dai sudditi, 269.
Contadinella di Gasuolo in Mantovana; suo estremo amore verso la castità, 212.
Conte di Pianella, 139.
Contemplativa vita è più propria dei principi; è in essi divisa iu due parti; è il fine dell’attiva, 262.
Contemplazione, e sua forza, 300.
Continenza, perchè si chiami virtù imperfetta, 253, 254. — Comparata ad un capitano che si mette a pericolo d’esser vinto, benché vinca, ivi. — Perchè tanto si ricerchi nelle donne, 160. — Frequente e mirabile in esse, 210, 211. — Continenza maravigliosa di donna giovane, 207, 208, 210.
Contrafare come si debba, 125.
Convenevolezza dee servarsi dal Cortegiano., 83.
Conversare; chi ba a conversare, dee guidarsi col giudicio proprio, 92. — Conversare cogli eguali come debba il Cortigiano, 105.
Coraggiosi dove spesso più si conoscano, 26.
Corinna poetessa eccellente, 194.C
Cornelia figliuola di Scipione, lodata, 187.
Corpo; sua cura, 265. — Qual debba essere, ivi, 266, — Non è il fonte della bellezza, 294, 228, — Anzi la estenua e diminuisce, ivi.
Correggere; le donne hanno corretti molti errori degli uomini, 187.
Cortegiania, o sia profession delCortegiano, opera del Castiglione; occasione che mosse l’Autore a scriverla, 1, (Vedi Castiglione.)
Cortegiano è nome onorevolissimo, 281, — Cortegiano qual debba essere, 113 e seg. — Dee fare tutto ciò che gli altri fanno con maniere lodevoli, 32. — Dee parlare e scriver bene, 42. — Debb’essere uomo da bene e intero, 55 — Come debba adoperar la musica, 64. — Dee saper disegnare, e aver cognizion di pittura, ivi. — Come debba portarsi co’ signori, 95. — Come nelle conversazioni, 116. — Suo vero officio qual sia, 279, 280. — È buono non per sè, ma per lo suo fine, 243 e seg. — Cortegiano tanto perfetto com’è formato in quest’opera, non può ritrovarsi, 5, 315. — Varietà di giudizii intorno alle qualità che costituiscono il perfetto Cortegiano, 316.
Cortigiani adulatori, e corruttori dei principi quanto gran castigo meritino, 248.
Cortegiani del duca Borso, lodati, 75. — E del duca Filippo, ivi.
Coscia (Andrea); sua facezia, 142.
Cose buone; loro distinzione, 243.
Costanza. (Vedi Ostinazione.)
Costumi buoni, quanto necessarii, 265. — Costumi da fuggirsi dal Cortigiano, 105. — Costumi varii nelle Corti di Cristianità, 8.
Cote che non taglia, e pur fa acuto il ferro, comparata al Cortegiano che ammaestra il suo principe, 272.
Credere; mostrar di creder fatta una cosa che dovea farsi, fa ridere, 149.
Credula non debb’esser la donna, 220.
Credulità de’ principi più dannosa che l’incredulità, 275.
Crivello (Biagino); sua facesia, 149.
Crotone. (Vedi Fanciulle e Zeusi.)
Crudeltà orribile d’un giovane romano, 213.
Curie trenta in Roma nominate da Romolo co’ nomi delle donne Sabine, 196.