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Anonimo

XIII secolo N Novelle duecento Novellino Intestazione 22 settembre 2009 75% Novelle

Novellino[modifica]

Indice1[modifica]

Novellino/Prologo
Questo libro tratta d’alquanti fiori di parlare, di belle cortesie e di be’ risposi e di belle valentie e doni, secondo che per lo tempo passato hanno fatto molti valenti uomini.
Novellino/I
Della ricca ambasceria la quale fece lo Presto Giovanni al nobile imperadore Federigo
Novellino/II
D’un savio greco, c’uno re teneva in pregione, come giudicò d’uno destriere
Novellino/III
Come un giullare si compianse dinanzi ad Alexandro d’un cavaliere, al quale elli avea donato per intenzione che ’l cavaliere li donerebbe ciò che Alexandro li donasse
Novellino/IV
Come uno re commise una risposta a un suo giovane figliuolo,la quale dovea fare ad ambasciadori di Grecia
Novellino/V
Come a David re venne in pensiero di volere sapere quanti fossero i sudditi suoi
Novellino/VI
Qui divisa come l’angelo di Dio parlò a Salamonee li disse che torrebbe il reame al suo figliuolo per li suoi peccati
Novellino/VII
Qui divisa come un figliuolo d’uno re donò scalteritamente a uno re di Siria scacciato
Novellino/VIII
Qui si ditermina una nova quistione e sentenzia che fu data in Alexandria
Novellino/IX
Qui divisa d’una bella sentenza che diede lo Schiavo di Bari d’uno borgese e d’uno pellegrino
Novellino/X
Qui conta come mastro Giordano fue ingannato da un suo falso discepolo
Novellino/XI
Qui divisa dell’onore che Aminadab fece al re David, suo naturale signore
Novellino/XII
Qui conta come Antigono, mariscalco d’Alexandro,il riprese perch’elli facea sonare una cetera per suo diletto
Novellino/XIII
Come uno re fece nodrire un suo figliuolo anni dieci in tenebrose spilonche,e come le donzelle li piacquero sopra l’altre cose
Novellino/XIV
Come uno rettore d’una terra, per osservare giustizia e misericordia,fece cavare un occhio a sé et uno al figliuolo
Novellino/XV
Qui parla della gran misericordia che fece san Paulino vescovo
Novellino/XVI
Della grande limoxina che fece uno tavoliere per Dio
Novellino/XVII
Della vendetta che Dio fece d’uno barone di Carlo Magno
Novellino/XVIII
Qui parla della grande liberalità e cortesia del re giovane
Novellino/XIX
Come tre maestri di nigromanzia vennero alla corte dello ’mperadore Federigo
Novellino/XX
Come allo ’mperadore Federigo si fuggì uno suo astore dentro a Melano
Novellino/XXI
Qui parla come lo ’mperadore Federigo trovoe uno poltrone ad una fontanae chieseli bere, e come lo ’mperadore li tolse suo bariglione
Novellino/XXII
Come lo ’mperadore Federigo fece una questione a due suoi savie com’elli li guidardonoe
Novellino/XXIII
Come il Soldano donò a uno dugento marchi e come il tesoriereli scrisse veggente lui ad uscita
Novellino/XXIV
Novellino/XXV
Qui conta una novella d’un borgese di Francia
Novellino/XXVI
Qui conta d’uno grande Moaddo a cui fu detta villania
Novellino/XXVII
Qui conta della costuma ch’era nel reame di Francia
Novellino/XXVIII
Qui conta come i savi astrologi disputavano del cielo impireo
Novellino/XXIX
Qui conta d’uno cavaliere di Lombardia come dispese il suo
Novellino/XXX
Qui conta d’uno novellatore ch’avea messere Azzolino
Novellino/XXXI
Delle belle valentie che fece Riccar lo Ghercio dell’Ila
Novellino/XXXII
Qui conta una novella di messere Imberal dal Balzo
Novellino/XXXIII
Come due nobili cavalieri s’amavano di buono amore
Novellino/XXXIV
Novellino/XXXV
Qui conta del maestro Taddeo di Bologna
Novellino/XXXVI
Qui conta come uno re crudele perseguitava i Cristiani
Novellino/XXXVII
Qui conta d’una battaglia che fu tra due re di Grecia
Novellino/XXXVIII
D’uno strologo ch’ebbe nome Melisus, che fu ripreso da una donna
Novellino/XXXIX
Qui conta del vescovo Aldobrandino come fu schernito da un frate
Novellino/XL
D’uno uomo di corte ch’avea nome Saladino
Novellino/XLI
Una novella di messer Polo Traversaro
Novellino/XLII
Qui apresso conta una bellissima novella di Guiglielmo di Berghedan di Proenza
Novellino/XLIII
Qui conta di messer Giacopino Rangoni com’elli fece a un giullare
Novellino/XLIV
D’una quistione che fu posta ad un uomo di corte
Novellino/XLV
Come Lancialotto si combatté uno giorno a una fontana
Novellino/XLVI
Qui conta come Narcis s’innamorò dell’ombra sua
Novellino/XLVII
Qui conta come uno cavaliere richiese un giorno una donna d’amore
Novellino/XLVIII
Qui conta del re Currado, del padre di Curradino
Novellino/XLIX
Qui conta d’uno medico di Tolosa come tolse per moglie una nepote dell’arcivescovo di Tolosa
Novellino/L
Qui conta di maestro Francesco, figliuolo di maestro Accorso, da Bologna
Novellino/LI
Qui conta d’una Guasca come si richiamò allo re di Cipri
Novellino/LII
D’una campana che s’ordinò al tempo del re Giovanni
Novellino/LIII
Qui conta d’una grazia che lo ’mperadore fece a un suo barone
Novellino/LIV
Qui conta come il piovano Porcellino fu accusato
Novellino/LV
Qui conta una novella d’uno uomo di corte ch’avea nome Marco
Novellino/LVI
Qui conta come uno della Marca andò a studiare a Bologna
Novellino/LVII
Qui conta di madonna Agnesina di Bologna
Novellino/LVIII
Qui conta di messer Beriuolo cavaliere di corte
Novellino/LIX
Qui conta d’uno gran gentile uomo che lo ’mperadore fece impendere
Novellino/LX
Qui conta come Carlo Magno amò per amore
Novellino/LXI
Qui conta di Socrate filosafo come rispuose a’ Greci
Novellino/LXII
Qui conta una novella di messer Ruberto
Novellino/LXIII
Qui conta del buono re Meliadus e del Cavaliere Sanza Paura
Novellino/LXIV
Qui conta d’una novella che avenne in Proenza alla Corte del Po
Novellino/LXV
Qui conta della reina Ysotta e di messer Tristano di Leonis
Novellino/LXVI
Qui parla d’uno filosafo lo quale era chiamato Diogene
Novellino/LXVII
Qui conta di Papirio, come il padre lo menò al Consiglio
Novellino/LXVIII
D’una quistione che fece un giovane ad Aristotile
Novellino/LXIX
Qui conta della gran giustizia di Traiano imperadore
Novellino/LXX
Qui conta d’Ercules come n’andò alla foresta
Novellino/LXXI
Qui conta come Seneca consolò una donna a cui era morto uno suo figliuolo
Novellino/LXXII
Qui conta come Cato si lamentava contra alla Ventura
Novellino/LXXIII
Come il Soldano, avendo mestiere di moneta, volle cogliere cagione a un giudeo
Novellino/LXXIV
Qui conta una novella d’uno segnore c’avea un fedele
Novellino/LXXV
Qui conta come Domenedio s’acompagnò con uno giullare
Novellino/LXXVI
Qui conta della grande uccisione che fece il re Ricciardo
Novellino/LXXVII
Qui conta di messere Rinieri da Montenero
Novellino/LXXVIII
Qui conta d’uno filosofo il qual era molto cortese di volgarizzare la scienzia
Novellino/LXXIX
Qui conta come un giulare adorava un signore
Novellino/LXXX
Qui conta una novella che disse messer Migliore delli Abati di Firenze
Novellino/LXXXI
Qui conta del consiglio che tennero i figliuoli del re Priamo di Troia
Novellino/LXXXII
Qui conta come la damigella di Scalot morì per amore di Lancialotto del Lac
Novellino/LXXXIII
Come andando Cristo co’ discepoli suoi videro molto grande tesoro
Novellino/LXXXIV
Come messere Azzolino fece bandire grande pietanza
Novellino/LXXXV
Qui conta d’una grande carestia che fu a un tempo in Genova
Novellino/LXXXVI
Qui conta d’uno ch’era bene fornito a dismisura
Novellino/LXXXVII
Come uno s’andò a confessare
Novellino/LXXXVIII
Qui conta di messere Castellano da Cafferi di Mantova
Novellino/LXXXIX
Qui conta d’un uomo di corte che cominciò una novella che non venia meno
Novellino/XC
Qui conta come lo ’mperadore Federigo uccise un suo falcone
Novellino/XCI
Come uno si confessò da un frate
Novellino/XCII
Qui conta d’una buona femina ch’avea fatta una fine crostata
Novellino/XCIII
Qui conta d’uno villano che s’andò a confessare
Novellino/XCIV
Qui conta della volpe e del mulo
Novellino/XCV
Qui conta d’uno martore di villa c’andava a cittade
Novellino/XCVI
Qui conta di Bito e di ser Frulli di Firenze da San Giorgio
Novellino/XCVII
Qui conta come uno mercatante portò vino oltre mare in botti a due palcora,e come l’intervenne
Novellino/XCVIII
Qui conta d’uno mercatante che comperò berrette
Novellino/XCIX
Qui conta una bella novella d’amore
Novellino/C
Come lo ’mperadore Federigo andò alla montagna del Veglio


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Altri progetti[modifica]

Categoria:Novelle

  1. Opera risalente al Duecento, ma pubblicata per la prima volta nel {{subst:Libro salvato/AnnoTesto|1525}} a Bologna da un amico di Pietro Bembo, Carlo Gualteruzzi, con il titolo di "Le ciento novelle antike". Un'altra edizione del novellino è disponibile qui: http://it.wikisource.org/wiki/Le_cento_novelle_antiche