Indice:Bandello - Novelle, Laterza 1912, V.djvu: differenze tra le versioni

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Matteo Bandello, Le novelle , volume quinto, a cura di Gioachino Brognoligo, Bari, Laterza, 1912. Fonte: OPAL libri antichi

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<dc:creator opt:role="aut">Matteo Bandello</dc:creator>

<dc:title>Le novelle</dc:title> <dc:publisher>Laterza, Bari</dc:publisher> <dc:date>1912</dc:date>

Pagine dell'edizione

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Volumi

I · II · III · IV · V

Guida per i rilettori

Sommario

Novella LIX - Il conte Filippo trova la moglie in adulterio, e quella fa morire insieme con l’adultero ed una cameriera	1

Novella LX - Morte miserabile di due amanti, essendo lor vietato di sposarsi da Enrico VIII re d’Inghilterra	9

Novella LXI - Fra Filippo dell’ordine dei Minori, non potendo goder la sua innamorata, si castra, e le presenta il membro tagliato via	17

Novella LXII - Delle molte mogli del re d’Inghilterra, e morte di due di quelle, con altri modi e varii accidenti intervenuti	23

Novella LXIII - Debito castigo dato ad un canonico, che con mirabile invenzione aveva ingannato un suo vicino	35

Novella LXIV - Il marito d’una buona donna, senza cagione, diviene geloso di lei, e a caso da quella è ammazzato: alla quale è mozzo il capo	39

Novella LXV - Una scimia, essendo portata una donna a seppellire, si veste a modo della donna quando era inferma, e fa fuggire quelli di casa	47

Novella LXVI - Un mercadante vuole ingannare un Fiorentino; ed egli resta l’ingannato, ed è dalla giustizia punito	53

Novella LXVII - Il soldano dell’Egitto uso gran gratitudine verso Enrico, duca de’ Vandali, suo prigioniero	59

Novella LXVIII - Messer Marco Antonio Gavazza in meno di due settimane casca in varii e strani accidenti; e fatto schiavo di Mori, vien liberato con sua buona fortuna	65

Parte IV	75

Novella I - Simone Turchi ha nimistà con Geronimo Deodati lucchese. Seco si riconcilia, e poi con inaudita maniera lo ammazza; ed egli, vivo è arso in Anversa	77

Novella II - Uno si finge esser Baldoino conte di Fiandra e imperadore di Costantinopoli, che diciotto anni innanzi in Oriente era morto. Suscitò questo falso Baldoino gran rumori in Annonia, provincia che fu del vero Baldoino. Ma alla fine per un truffatore fu dalla contessa del paese fatto pubblicamente impiccare	89

Novella III - Un cortigiano va a confessarsi: e dice che ha avuto volontà di ancidere un uomo, benché effetto nessuno non sia seguito. Il buon frate, che era ignorante, noi vuol assolvere, dicendo che voluntas pro facto reputatur, e che bisogna avere l’autorità del vescovo di Ferrara: su questo una beffa che al frate è fatta	97

Novella IV - Crudeltà di Amida figliuolo di Muleasse re di Tunisi contra esso suo padre in privarlo del regno e fargli accecare gli occhi	113

Novella V - Arnolfo duca di Gheldria dal proprio figliuolo è privato del dominio, e posto in prigione: da poi, essendo restituito nel ducalo, priva il figliuolo dell’eredità; e da’ Gantesi esso ribaldo figliuolo è vituperosamente morto	117

Novella VI - Lungo, fortunato e segreto amore di due amanti, che in grande gioia vissero congiunti insieme per nodo maritale. Scopertosi poi il caso loro, per malignità della duchessa di Borgogna, amendue miseramente se ne morirono	149

Novella VII - Bella vendetta fatta da’ frati minori contro i mugnai di Parigi, che gli avevano sforzati a ballare	159

Novella VIII - Accorto avvedimento di una fantesca a liberare la padrona e l’innamorato di quella dalla morte	163

Novella IX - Romilda duchessa del Friuli s’innamora di Cancano re de’ Bavari, che il marito ucciso le avea. Si accorda seco di dargli la citta, se la piglia per moglie. Il fine di lei è degno della sua sfrenata lussuria	169

Novella X - Alfonso re di Spagna repudia la moglie, non potendo aver figliuoli, e sposa un’altra. Ma avanti le nozze, la prima moglie si trova gravida; onde Alfonso ripiglia la prima, e marita questa seconda nel proprio di lui fratello	175

Novella XI - Francesco da Carrara, signore di Padova, si innamora di una sua cittadina, e la gode La moglie di Francesco se ne avvede, e il dice al marito della innamorata del signore; e con lui accordata, amorosamente si godono	183

Novella XII - Eccelino I da Romano, cognominato Balbo, rapisce una giovane promessa a un suo nipote: onde grandissimi incendii morte di uomini, e rovine di molte castella ne seguirono	187

Novella XIII - Cassano re della Tartaria, veggendo un manifesto miracolo, si converte con tutti i suoi alla fede cristiana	193

Novella XIV - Bella astuzia del duca Galeazzo Sforza a ingannare uno de’suoi consiglieri, di cui godeva amorosamente la moglie	197

Novella XV - Uno scolare, in un medesimo tempo, in un istesso letto, gode due sue innamorate; e l’una non si accorge dell’altra	205

Novella XVI - Guglielmo duca di Aquitania, persecutore de’ cattolici, alla fine pentito de’suoi peccati abbandona il ducato, e incognitamente va peregrinando e facendo penitenza, e se ne muore santo	219

Novella XVII - Castigo dato a Isabella Luna meretrice per inobbedienza ai comandamenti del governatore di Roma	223

Novella XVIII - Fece il Gonnella una brutta paura al marchese Niccolò di Ferrara, liberandolo dalla quartana; il quale con un’altra paura volendo beffare esso Gonnella, fu cagione della morte di quello	229

Novella XIX - Prodezza mirabile di una giovanetta in servar la patria contra i Turchi, dalla signoria di Venezia magnificamente rimeritata	233

Novella XX - La origine della nobilissima casa di Savoia, che da stirpe imperiale discese	241

Novella XXI - Piacevole beffa fatta in Ferrara dal Gonnella a' frati minori, e il castigo che voleano dargli, e come si liberò dalle loro mani	245

Novella XXII - La moglie di un gentiluomo amorosamente si da buon tempo con il compagno del marito, e di modo abbaglia esso marito, che non può credere mal di lei	249

Novella XXIII - Subita astuzia di uno scolare in nascondersi, essendo con l’innamorata, e volendo il marito entrar in camera	255

Novella XXIV - Il Gonnella fa una piacevole beffa al marchese Niccolo da Este signor di Ferrara e suo padrone	263

Novella XXV - Ridicola e vituperosa beffa fatta da un Bergamasco a Fracassa da Bergamo, che credendo profumarsi la barba e capelli di odorata composizione, s’impiastriccio di fetente sterco	269

Novella XXVI - Ciò che facesse una ricca, nobile e forte bella gentildonna rimasa vedova: nè più si volendo rimaritare, nò potendo contenersi, con che astuzia provide a’ suoi bisogni	279

Novella XXVII - Il Gonnella fa una Inula alla marchesa di Ferrara, e insiememente alla propria moglie: e volendo essa marchesa di lui vendicarsi, egli con subito argomento si libera	287

Novella XXVIII - Un drappiere di Lione, per andare la notte a giacersi con una sposa, fece certi patti con un garzone di bottega, e lo fé’ coricarsi in letto appo la moglie. Il giovane, scordatosi i patti, tutta la notte amorosamente si prese piacere con la padrona, e ciò che poi avvenne	307

Appendice	321

Dedicatoria I	321

Dedicatoria II	323

Dedicatoria III	324

Dedicatoria IV	327

Dedicatoria V	328

Nota	329

Indice dei nomi	351

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